“In marcia verso il posto di lavoro e sulla strada di ritorno trascinandosi, molti si inciampavano
cadendo. A lavoro i movimenti diventavano incostanti, molti lasciavano cadere gli attrezzi a terra –ed erano colpiti con il calcio del fucile. Altri cadevano dalle impalcature, e trasportando le sbarre si inciampavano nelle rotaie, finendo sotto le ruote del treno.
(Ladislaus Ervin-Deutsch: Night Shift in Work Camp III (Turno di Notte nel campo di lavoro) in
Kaufering, Dachauer Hefte 2 )
Fonte http://www.istoreto.it/
La piantagione
Return from the "Plantation" (drawing by Hans Quaeck, 1955) |
"Nel 1938, i prigionieri dei campi di concentramento sono stati costretti a costruire un giardino di erbe (piantagione) sul lato opposto della strada romana, a est del campo. Le SS facevano marciare i prigionieri e li conducevano a lavorare nella piantagione sotto la minaccia di colpi. Molti prigionieri sono stati arbitrariamente uccisi'durante i tentativi di fuga'. Condizioni di lavoro meno brutali regnavano solo nei palazzi e nelle serre.A rischio di perdere la vita, alcuni dei prigionieri è riuscito a descrivere i crimini commessi dalle guardie delle SS con qualche disegno" come questo.
Fonte: http://www.kz-gedenkstaette-dachau.de/vicinity_plantation.html
Mio nonno fu uno dei tanti Internati Militari, presi prigionieri l'8 settembre del 1943, deportati in Germania e costretti a lavorare nei campi di lavoro. Alla fine della guerra, dopo ben 21 mesi di prigionia, riuscì a tornare a casa.
Il mio pensiero, in questo giorno della Memoria, oltre agli ebrei vittime di quell'orrendo sterminio, va anche a lui,agli altri prigionieri politici e alle loro sofferenze...
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